In questo mondo di eroi

Lo faccio io Robin in questo finale di anno. Nessun problema. Non tiriamo neppure a sorte. Me lo metto io il suo vestito. Ci starò bene. Ci starò comoda. Così voi potete continuate a dormire coi cani, a parlarci insieme come essere umani, mentre i giorni vi passano a fianco e partono come treni senza binari ma sempre in orario. Il vostro di orario. E li starete a guardare. Li staremo tutti a guardare.

Ci ho provato ad essere l’altro, quello alto. Quello dal lungo mantello scuro, che di notte plana a salvare il mondo. Quello necessario. Quello che risolve. Quello che fa vincere le partite. Credevo anche io di avere il 10 sulla schiena e invece ne mancava una di maglietta. La mia. Le indossavate tutte voi, quelle dalla cifra iconica. Mentre sbagliavate i rigori. Esattamente come me. In questo presente dove vi valutate costantemente eroi, dove non tocca mai a voi essere i Robin.

Ciò che vorrei scrivere questa sera è, non ha importanza. Invece come un bambino vi guardo e chiedo il perchè. E vi domando se avete mai passato la notte aspettando la sveglia, se avete mai complicato i rapporti come grandi cruciverba, se vi siete alla fine anche voi mai chiesti il perchè? O se non vi fate domande, riuscendo così sempre a parlare…

Che a me non viene quasi più, da parlare. Che le spine in gola oramai fanno male ed i giorni li vedo partire come treni su ali di carta, mentre invece voglio avere tutto in cucina, anche il sale. Voglio sorridere alla vita senza cantarmela, senza aspettare un domani credendomi un genio, non affollare una sala d’aspetto di provincia, consapevole di essere anche a tratti la scema che parla a caso per strada e su Facebook. 

In questo finale di anno, ho pensato perciò, che in questo mondo di eroi, starò meglio nei panni di Robin.

(Prendendo a prestito parole altrui. Parole d’autore)

– Nessuno vuole essere Robin – Cesare Cremonini

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